1.4.15

Free-lance: LANCIA LIBERA :-D Intervista a Francesca Tripodi, esempio di libertà!

Andiamo avanti con le nostre pillole di ispirazione brillanti, entusiasmanti, motivanti e benefiche :-)
Da qualche tempo mi sto divertendo tantissimo a intervistare delle persone che stanno realizzando dei progetti di vita freschi, belli, utili, innovativi, e ovviamente femminili, nel senso di portatori di potere femminile in azione. Scrivo "progetti di vita" perché una delle favolose risorse della femminilità, che da molti viene chiamata riduttivamente multitasking, in realtà consiste nella capacità di integrare le varie sfere della vita, facendo sì che l'una nutra e faciliti l'altra, e viceversa. Se costruisco un successo lavorativo oppure familiare che mi rende infelice o malata, e che mi rovina la vita, a che serve?
Francesca Tripodi, giornalista, scrittrice e blogger, rappresenta un ottimo esempio, in tal senso! Una persona che, della propria vita da free-lance, fa la rappresentazione perfetta della sua arte: essere uno spirito libero :-) Facciamoci ispirare!

Ciao Francesca!
1) Chi sei? Cosa fai? Come contribuisci al benessere del mondo?

Sono Francesca Tripodi, una giornalista freelance. Quindi, dalla mattina alla sera: scrivo, raccolgo idee da fonti “segretissime”, le propongo ai magazine con cui collaboro, prendo porte in faccia (a volte), aggiusto il tiro (spesso), scrivo... Mi occupo principalmente di occupazione femminile e psicologia, e spero di contribuire al benessere generale informando le donne sulle novità del mondo del lavoro e sui mezzi che abbiamo a disposizione per valorizzarci ed emergere. Lavorare come libera professionista, inoltre, mi ha portato a vivere i pro e i contro della vita da freelance e, piano piano, ad innamorarmene (odi et amo, ovviamente!) tanto da fondare la blogzine www.vitadafreelance.com, con dritte e pillole di lifestyle per professionisti liberi.

2) Come ti godi, giorno per giorno, l'effettiva libertà che lo stile di vita da free-lance, rispetto ad altri, dona?
Sono uno spirito libero ma sono convinta che anche la libertà del freelance possa trasformarsi in una schiavitù: abbiamo come capo noi stessi e non siamo forse i nostri più severi giudici? Comunque, almeno il capo ce lo siamo scelto e possiamo cercare compromessi. I miei: il venerdì lavorativo “morbido”, a meno che non ci siano scadenze incombenti, con pausa pranzo lunga e lavori più leggeri. Mi piace lavorare la sera, momento in cui carburo di più (adesso, con un bimbo piccolo no, perché crollo miseramente alle 22.30 ma... torneranno i vecchi tempi, o no?) e godermi mattinate rilassate in cui posso dedicarmi alle ricerche, senza l’incombenza della consegna del pezzo.

3) Come sei organizzata, economicamente e a livello di auto-gestione, per far quadrare i tuoi conti?
Non mi sono organizzata? No, scherzo: cerco, per quel che posso, di pilotare le mie entrate in maniera tale da non vivere picchi e impennate del conto in banca ma prima di sbilanciarmi in una spesa extra ci penso parecchio perché so che, se questo mese me la posso permettere, il prossimo potrebbe saltarmi un pagamento e mettermi nei casini...

4) Quali sono, secondo te, i miti da sfatare della vita da free-lance?
Dipende dal punto di vista. Ad una ragazza direi che non è tutto oro quel che luccica e dietro ai ritmi free di un libero professionista ci sono anche molte preoccupazioni e impegno massiccio. Ad una mamma pensionata ex dipendente direi che, anche se non si esce tutte le mattine per andare a timbrare il cartellino, qui si produce, e anche parecchio.

5) Quali sono, secondo te, i più importanti atteggiamenti nei confronti della vita, delle persone e del lavoro che a un free-lance realizzato non possono mancare?
Ognuno ha la sua storia e un atteggiamento diverso nei confronti della vita, delle persone e del lavoro, e questo essere “free”, inoltre, ci aiuta a sviluppare skills molto differenti. Quelle che funzionano per me sono: 1) la proattività nel lavoro, se non fossi proattiva probabilmente non sarei freelance 2) la gratitudine nei confronti della vita, è l’atteggiamento giusto per viverla con consapevolezza 3) l’ascolto e la condivisione nei confronti delle persone, per costruire la nostra vera ricchezza: le relazioni.


Un grazie di cuore a Francesca (non tutti sono disposti a condividere, a raccontare, a mettere in comune, e lei lo è!), le cui parole ci ricordano una grande verità: spesso si insegue il mito della stabilità e quello della sicurezza, dimenticandosi che solo nella precarietà e nell'incertezza abitano l'eccitazione, la vitalità, l'avventura, la creatività che realizza e il pieno sviluppo del proprio potenziale. Anch'io, quindi, come Francesca, consiglio la gratitudine verso la fortuna che ci sta capitando di vivere :-)

www.vitadafreelance.com

Ilaria Cusano

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