22.4.15

Intimità: toccare l'anima? il corpo? tutti e due? Sentiamo che ne dice l'esperta.


Da qualche tempo desideravo trattare il tema dell'intimità, e quando ho conosciuto Lina Isernia ho capito che era l'occasione perfetta! Anzitutto, diversamente dalla tendenza attuale, lei, prima di accettare di farsi intervistare da me, ci ha tenuto a conoscermi di persona – il che, ovviamente, indica una persona che entra in contatto con gli altri facilmente e con piacere. Oltre a questo, incontrandola, sia fisicamente sia su un livello più sottile, come può avvenire leggendo il suo blog, ho percepito con chiarezza una persona profondamente aperta, umana e che si approccia al lavoro proprio con questa disponibilità e questo spirito di servizio. Chi avevo davanti mi convinceva di essere esattamente l'interlocutore giusto sul tema dell'intimità. 

Ciao Lina, benvenuta!
Ci racconti qual è la relazione, per te, tra il tuo lavoro di operatrice di Shiatsu e l'intimità?
L'intimità per me è condivisione, vicinanza fisica e spirituale: lo shiatsu è un semplice ed efficace strumento di cui dispongo per entrare in empatia con le persone. Lo shiatsu consiste in delicate pressioni con le dita ed il palmo della mano su determinati punti del corpo al fine armonizzare gli squilibri dell'organismo e entrare in contatto con se stessi. A mio avviso, l'intimità in un trattamento shiatsu non è solo nel rapporto che si instaura tra operatore e ricevente, ma anche tra quest'ultimo e il proprio corpo. Perciò non mi piace definirlo un semplice massaggio.

Tu hai intitolato il tuo blog ConTatto – La sostenibile leggerezza del tocco; cosa significa, per te, questo titolo? Cosa vuoi comunicare, tramite esso?
Ho chiaramente giocato con le parole prendendo ispirazione da “L'insostenibile leggerezza dell'essere“, in qualche modo sovvertendo il concetto di Kundera dell'evanescenza della vita. Attraverso le esperienze che ho avuto modo di fare nel corso degli ultimi anni, ho maturato la convinzione che il contatto sia alla base di ogni buon rapporto interpersonale di qualsiasi tipo esso sia, e che ogni incontro è importante. Nel mio lavoro di operatrice shiatsu ho a disposizione il tocco per entrare in 'contatto' con l'altro, ma allo stesso tempo lo faccio 'con tatto': il tocco è un mezzo di comunicazione sostenibile e non invadente che permette alle persone di aprirsi a se stessi e agli altri, se lo desiderano.

Cosa dona a te, come persona, entrare in contatto così profondamente con le persone, quando lavori?
Questa domanda mi fa sorridere perché mi ricorda una conversazione fatta quando ancora seguivo l'Istituto Europeo di Shiatsu. Una mia insegnante ci disse “se solo i riceventi sapessero quanto bene ci fa lavorare con loro, forse non si considererebbero semplici riceventi!”.
Lo shiatsu è un dialogo dato dalle sollecitazioni di pollici, palmi, gomiti e ginocchia su un corpo vivo ed energico: alla fine di ogni trattamento permane un arricchimento interiore ma anche domande e proposte rimaste aperte. Il sostegno che do attraverso il mio lavoro è ripagato dalle risposte che mi arrivano.

Cosa osservi intorno a te, nella società di cui fai parte, a proposito dell'intimità?
Grande disagio. Spesso si conferisce al termine intimità una caratterizzazione unicamente sessuale, e ciò crea grandi fraintendimenti. Inoltre la maggior parte delle persone non si ascolta e quindi si priva del fondamentale e più profondo rapporto intimo, quello con se stesso. L'intimità è invece qualcosa di più completo e intenso che non ha a che fare solo con il corpo: si tratta di sentire, scegliere di esserci e aprirsi nel rispetto e nell'ascolto di se stessi e degli altri.

Quale suggerimento ti senti di dare, tra ciò che hai imparato nella tua esperienza, per facilitare l'intimità tra le persone?
Siamo bombardati da così tanti stimoli che a volte non abbiamo abbastanza spazio per le cose veramente importanti che ci nutrono. Il mio consiglio è quello di essere aperti, ascoltarsi, accogliere i propri sentimenti e rispettarli. Nell'intimità con chi ci sta vicino questo ci permette di essere empatici: non mi riferisco al lasciarsi trascinare in un turbine emotivo, ma ad una comprensione e accettazione non solo razionale, ma anche emotiva di chi ci sta intorno. Questo crea a mio avviso condivisione e comunicazione, al di là di tutti i filtri che adottiamo nella vita quotidiana.

Grazie per la tua condivisione, Lina :-) Sicuramente è un prezioso arricchimento per questo blog, e per le persone che lo leggono; un'ispirazione e uno spunto per realizzarsi, come esseri umani prima ancora che come professionisti, mogli/mariti e mille altri ruoli in cui rischiamo continuamente di incastrarci.

Alla prossima!

Ilaria Cusano


Nessun commento:

Posta un commento

Condividi le tue impressioni, idee ed emozioni; partecipa all'arricchimento della comunità!