13.5.15

Anima e corpo: una storia d'amore eterna.

Uno dei principali temi che io amo portare nei miei corsi, seminari e percorsi è il corpo. Il corpo con la sua saggezza intrinseca; il corpo con la sua propria intelligenza, che non ci è mai dato conoscere e comprendere fino in fondo attraverso la razionalità; il corpo come luogo in cui si manifestano le malattie, ma che ha anche in sé anche tutte le risorse necessarie per operare la guarigione; il corpo come misteriosa banca dati in cui sono memorizzati tutti i nostri ricordi lontani, le capacità acquisite, i talenti naturali, le risorse personali e addirittura le competenze professionali; questo corpo da cui, purtroppo, nella nostra società si tende a essere più separati che uniti, più in conflitto che in pace, che si rischia di utilizzare troppo come se fosse una macchina, invece di onorarlo come il tempio dell'anima quale è.
Oggi desidero ascoltare e condividere l'esperienza che del corpo ha avuto (e ha) Lina Isernia, operatrice di shiatsu che di questo territorio dell'identità ha fatto il proprio principale interlocutore e mezzo, di comunicazione e di cura della persona.

Ciao Lina, bentornata a Shaktilandia :-)
Ci racconti come tu, innanzitutto come persona prima che come professionista, ti vivi il dialogo con il corpo?


Grazie Ilaria per avermi invitato!
Per me il dialogo con il corpo non è niente di complicato o sovrastrutturato: solo una 'chiacchierata' fatta di ascolto e rispetto. Non c'è dicotomia nel nostro intimo, ma solo un flusso continuo di messaggi che il nostro corpo ci da. Il corpo non mente e soprattutto comunica molto chiaramente.

Mentre fai un trattamento di shiatsu, qual è l'atteggiamento interiore (psichico ed emotivo) che metti in campo più spesso, per facilitare il ristabilirsi dell'armonia?


Il non giudizio e l'attesa: non prendo mai posizione di fronte alla persona che si presenta e alla sua condizione. La supporto con il mio tocco e attendo che la risposta arrivi stimolata dal mio lavoro. E' importante rispettare i tempi di chi riceve e indirizzare il lavoro energetico verso una risposta quasi di tipo “maieutico”. Il trattamento non da risposte o ricette da seguire, ma mostra un percorso da intraprendere.

Ripensando ai vari clienti di cui nel tempo ti sei presa cura, ci sono alcune regolarità, nel loro modo di approcciarsi al corpo, che hai osservato, e riconosciuto come atteggiamenti e/o comportamenti che allontanano dall'armonia, invece che avvicinare a essa?


Sicuramente molti considerano il proprio corpo come un ostacolo e non come un mezzo. Spesso le persone si rivolgono a me per disagi fisici come il mal di schiena, la cervicalgia o gastrite. Non si rendono conto che quello che provano non è un intralcio da parte del loro corpo, ma un segnale. La maggior parte dei riceventi trova beneficio nello shiatsu perché tramite esso riprende contatto con il proprio corpo e quindi sostanzialmente con se stessi: i dolori si alleviano nel momento stesso in cui si è pronti ad accoglierli come fasi di un dialogo.

Qual è la tua particolare esperienza personale, rispetto al dialogo con il tuo corpo, che sta all'origine della tua scelta di fare dello shiatsu il tuo lavoro primario?


E' stato proprio attraverso il dialogo con il mio corpo che ho iniziato il mio percorso personale di ripresa... e ha dovuto urlare prima che lo sentissi!!!
Vivevo in una conflittuale dualità tra ciò che ritenevo fosse giusto per me e ciò che sentivo esserlo: questo mi ha provocato diversi squilibri e problemi di salute. Quando ho accolto la potente verità dei messaggi che mi arrivavano, ho potuto iniziare il mio percorso.
Sono partita dall'unica cosa concreta che avevo: il mio corpo. Attraverso esso non solo ho imparato ad accettarmi ma anche a comunicare profondamente con gli altri. Lo shiatsu è stato il mio strumento di sostegno e rinascita, ed è diventato così tanto parte del mio agire che ormai non posso prescinderne.

Se avessi una bacchetta magica, tu cosa cambieresti radicalmente, nel modo di approcciarsi al corpo, che convenzionalmente va per la maggiore nella nostra cultura e società?

Cambierei il concetto stesso di corporeità: il corpo non consiste nella nostra esteriorità o nelle nostre capacità fisiche ma nel credere e sentire che creatività e sensibilità risiedono in esso.

Che aggiungere? Mi sono venuti i brividi, quindi immagino niente :-D Lina ci ha dato una testimonianza chiara, semplice e sintetica come solo la verità sa essere, dunque anch'io invito all'ascolto, all'attesa e alla riappacificazione con il corpo.

Per chi volesse rintracciare Lina, i suoi riferimenti nel web sono questi:
www.linaisernia.it
www.shiatsuaroma.com
Facebook: https://www.facebook.com/isline.websocks

Ilaria Cusano



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