27.5.15

Nella vita, un po' di sana follia ci vuole! [Intervista a Pierluigi Lattuada]


Qualche giorno fa mi sono imbattuta in una bellissima agenzia di comunicazione, e finalmente, dopo tanto peregringare, mi sono detta “Appena potrò investire in questo, affiderò il mio lavoro a loro!”. Si chiama Do It Human e l'avevo conosciuta tramite Diego Leone, che vi lavora con passione, entusiasmo e quello che io chiamo lo spirito giusto.
Dopo pochissimo, mi sono sentita con lui per telefono (io voglio conoscere immediatamente le persone che mi piacciono!), e lui mi ha raccontato che stanno lavorando al 1° Festival Transpersonale d'Italia, in programma a Milano e a Pattenasco (NO) dal 18 al 21 giugno, intitolato Feeding the Soul. Alchè io, all'inizio semplicemente entusiasta come al solito, mi sono letteralmente accesa! Nutrire l'anima e imparare a trascendere? È il mio messaggio al mondo!
Lui deve averlo percepito (non che io mi contenga molto, nelle mie manifestazioni emotive!), perché mi ha detto “Ti va di fare un'intervista a Pierluigi Lattuada, l'ideatore di questa iniziativa, e di pubblicarla sul tuo blog?”. Perciò eccoci qui, con quest'altro magnifico uomo che ho l'onore di conoscere e incontrare: Pierluigi Lattuada, psicoterapeuta, fondatore della Biotransenergetica e autore di diversi interessantissimi libri come “Il corpo del sogno”, “Sei un genio” e “Sciamanesimo brasiliano”, che senz'altro godrei molto nel leggere!

Benvenuto Pierluigi :-)
Mi permetto di darti del tu, com'è usanza in questo simpatico blog, e di farti delle domande personali, prima che professionali. L'idea è di tenere il focus sulla persona, proprio sull'anima in verità, e di lasciare che la professionalità risulti come la naturale espressione e diramazione della sua essenza e natura più profonda, quindi abbi pazienza con la mia innocente e disinteressata schiettezza :-)

1) Nella bellissima intervista Psicologia Transpersonale che ti ha fatto Luca Mazzucchelli, tu a un certo punto parli di disagi e di limiti; quali sono stati i tuoi personali, da cui sei partito per scoprire e creare tutto ciò che oggi porti nel mondo attraverso libri, corsi ed eventi?

Partiamo dal 68 e da quel profondo senso di ribellione adolescenziale nei confronti del “sistema”. Il disagio, il rifiuto, la lotta, il sogno di cambiare il mondo che canalizzava tutte le energie di ragazzi come me profondamente sofferenti in una società nella quale non si riconoscevano. Veniamo poi agli studi di medicina, al disagio di studiare un approccio nel quale non mi riconoscevo, alla formazione in psicoterapia nella quale ho sempre sentito che mancava qualcosa; al contatto con il Brasile nel 1982 dove ho scoperto che cosa mancava: il cuore, la dimensione spirituale, lo spazio dell’anima. Da allora l’antico sogno di cambiare il mondo si è trasformato nello slancio a migliorare me stesso e l’altro partendo da dentro.

2) Come mai, nel decidere il nome del festival che avete organizzato dal 18 al 21 giugno a Milano e Pattenasco (NO), avete deciso di evidenziare proprio l'espressione "Nutrire l'anima" e la parola "Transpersonale"? Qual sono, secondo te, la loro importanza e portata particolari?

Sono innamorato del termine transpersonale che sta banalmente a significare oltre la persona, cioè oltre le nostre maschere, i nostri falsi bisogni, i nostri attaccamenti, il nostro narcisismo. La cultura transpersonale vuole offrire strumenti e metodi per favorire la costruzione di una società ad alta sinergia fondata sulla condivisione e la partnership piuttosto che sul controllo e la competizione. Una società di individui consapevoli del fatto che la sola evoluzione possibile è quella dell’essere umano nel suo ambiente, un essere umano in grado di realizzare le sue potenzialità più elevate e le sue qualità più genuinamente umane come la compassione e la consapevolezza, la responsabilità e la solidarietà, la fiducia e la creatività, la collaborazione e la tolleranza.

3) E come mai proprio un festival? Cosa ti piace, ispira e risulta fecondo in questa specifica modalità di interazione con le persone e i territori?

Faccio parte del direttivo dell’EUROTAS l’associazione europea di transpersonale che ogni anno organizza una Conference Internazionale in diverse località europee. L’idea è stata quella di mettere in contatto il mondo dei professionisti del settore con la società civile e soprattutto con i movimenti giovanili per riunire le comunità disperse, le diverse anime di uno slancio trasformativo che possano trovare un ambito per confrontarsi, dialogare e crescere insieme.

4) Daresti ai/alle nostri/e lettori/lettrici 3 suggerimenti per delle piccole azioni praticabili nella quotidianità, per iniziare a fare esperienza diretta del livello transpersonale della vita?

Ne do otto, quelli che chiamo gli otto pilastri della trasformazione, un vademecum che se seguito, a mio avviso, può portarci a migliorare radicalmente la nostra esistenza e la società in cui viviamo:
GLI OTTO PILASTRI DELLA TRASFORMAZIONE
Osservare, invece di... Pensare
Restare, invece di... Andare via
Sentire come, invece di... Capire perché
Fatti, non Problemi
Affidarsi invece di… Controllare
Alleati, non Sintomi
Accettare invece di… Combattere
Responsabilità, invece di... Delega
Troppo buono :-)
Ciò che più condivido, abbraccio e amo delle tue parole, Pierluigi, è l'amore e l'integrazione tra le parti, a dimostrazione del fatto che coltivare il benessere della persona e del sistema sociale, contemporaneamente, non solo è fattibile, ma è anche estremamente bello e appagante.
Grazie della tua disponibilità e generosità nel condividere.

A tutti coloro che volessero sapere qualcosa in più su Pierluigi Lattuada, ricordo che ha un ACCOUNT ATTIVO SU LINKEDIN e che è facilissimo trovare nel web informazioni su di lui e i suoi libri, semplicemente inserendo nome e cognome nel motore di ricerca.
Io, da parte mia, ringrazio anche Diego Leone e Luca Mazzucchelli per avermi fatto da tramite verso queste interessantissime informazioni, nonché verso il 1° Festival Transpersonale d'Italia, a cui, se non riuscirò quest'anno, conto senz'altro di partecipare il prossimo!
Insieme, si arriva molto più lontano che da soli ;-)


Ilaria Cusano



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